COME LO SPETTRO DEL COMUNISMO CONTROLLA IL NOSTRO MONDO: EPISODIO 5
La diffusione del culto comunista in tutto il mondo è alimentata dalla violenza e dall’inganno. Quando il Comunismo viene esportato da un Paese potente verso uno più debole, la violenza è la via più rapida ed efficace. L’incapacità del mondo libero di riconoscere gli elementi che rendono il Comunismo un culto, è causa della grave sottovalutazione del fenomeno dell’esportazione del comunismo, del socialismo e delle ideologie di stampo marxista in generale.
1. L’esportazione della Rivoluzione in Asia
L’esportazione della rivoluzione da parte dell’Unione Sovietica fu la vera ragione per cui il Partito Comunista Cinese riuscì nel colpo di Stato del 1949.
Nel 1919, l’Unione Sovietica aveva infatti fondato la Terza Internazionale Comunista, per esportare la Rivoluzione in tutto il mondo. Nell’aprile del 1920, il suo rappresentante, Grigori Voitinsky, si era recato in Cina, e nel mese di maggio dello stesso anno era stato istituito un ufficio a Shanghai con l’obiettivo di preparare la formazione del futuro Partito Comunista Cinese.
Per quasi 30 anni, il PCC fu un mero organo del Partito Comunista Sovietico. Mao Zedong, riceveva dai russi persino una retribuzione mensile di 160-170 yuan (al tempo, il salario medio mensile di un operaio di Shanghai era di circa 20 yuan).
La presa del potere da parte del PCC in Cina fu in parte legata all’infiltrazione del Comunismo negli Stati Uniti. Questo è uno dei motivi per cui il presidente americano Harry Truman interruppe il sostegno a Chiang Kai-shek, mentre i sovietici continuarono a sostenere il PCC. Truman prese anche la decisione di lasciare l’Asia dopo la Seconda guerra mondiale: nel 1948, l’esercito degli Stati Uniti lasciò la Corea del Sud, e il 5 gennaio 1950 Truman annunciò che gli Stati Uniti non si sarebbero intromessi nella politica asiatica; avrebbero inoltre interrotto gli aiuti militari, forniti a Taiwan sotto Chiang Kai-shek. Anche nel caso di un eventuale conflitto tra la Repubblica Popolare Cinese e Taiwan stessa.
Una settimana dopo, il ministro degli Esteri USA, Dean Acheson, ribadiva la politica di Truman, sostenendo che, in caso di guerra nella penisola coreana, gli Stati Uniti non sarebbero intervenuti.
Queste politiche “anti-interventiste” offrirono al partito comunista l’opportunità di espandere la propria influenza in Asia. Quando però la Corea del Nord invase il Sud, le Nazioni Unite inviarono le proprie truppe e gli Stati Uniti cambiarono politica.
Il PCC tentò per decenni di esportare in tutti i modi la rivoluzione: oltre ad addestrare guerriglieri in diversi Paesi, fornire armi ed inviare soldati per abbattere governi legittimamente eletti, sostenne finanziariamente varie insurrezioni.
Il video integrale in inglese:
https://youtu.be/hmp12wqd8aU