Fine del bluff cinese, “esproprio” di Stato. Economia prossima al crollo e fabbriche quasi ferme

0:00 Cina: fuori i privati dai mass-media
1:25 Crisi energetica a livelli drammatici in Cina
2:05 Lavoratori protestano per le condizioni di lavoro
4:39 La Cina ha bisogno di carbone
5:23 Aumentano la produzione di carbone e i prezzi dell’elettricità
6:50 Crisi Evergrande, panico nel settore immobiliare
8:50 Direttore FMI nella bufera

Il regime comunista cinese vuole cacciare il capitale privato dall’industria dei media. Il progetto prevede il divieto per i privati di gestire, o di investire in testate giornalistiche e nel settore dell’editoria, nel senso più ampio del termine.

La crisi energetica cinese si aggrava. In quasi due terzi del Paese l’energia è razionata. La situazione è ormai gravissima nella provincia industriale del Liaoning, che ospita la cosiddetta “fascia delle fabbriche” cinesi, e in cui vive una popolazione di oltre 40 milioni di abitanti.

La mancanza di energia elettrica sta mettendo in crisi l’industria cinese, e le filiere industriali di tutto il pianeta. A essere danneggiato è anche uno dei fornitori di Apple. Circa un migliaio di lavoratori è in agitazione, poiché alcuni di loro verranno licenziati, mentre altri vedranno ridotto lo stipendio.

La grave crisi energetica in Cina continua. Il regime ha ordinato ai principali produttori di carbone di aumentare la produzione, mentre sta ordinando il razionamento ovunque.

I video integrali in inglese:
-12 ottobre https://youtu.be/mOMgU6uzTx0
-13 ottobre https://youtu.be/KI3rlE62R9k
-14 ottobre https://youtu.be/_x_ZVnHMnpY

 
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